Le
norme ISO
L’usabilità
del software è anche regolata dalle norme ISO e in
particolare dello standard
ISO 9241.
La
parte
10
definisce i principi che caratterizzano il dialogo
uomo-computer. Secondo questa norma, il dialogo
deve essere progettato in modo tale che risulti:
-
idoneo
al compito;
-
autodescrittivo;
-
controllabile
dall'utente;
-
conforme
alle aspettative dell'utente;
-
tollerante
agli errori;
-
idoneo
alla personalizzazione;
-
idoneo
all'apprendimento.
La
parte
11
definisce l'usabilità come
“il grado
in cui un prodotto può essere usato da specifici
utenti per raggiungere specifici obiettivi con
-
efficienza,
ovvero l’accuratezza e la completezza dei risultati
raggiunti;
-
efficacia,
ovvero la quantità di risorse impiegate per
raggiungere l’obiettivo;
-
soddisfazione,
ovvero il comfort e l’accettabilità del sistema di
lavoro da parte degli utenti;
in
uno specifico contesto d'uso”.
Quest'ultima
definizione (con la triplice ricorrenza dell'aggettivo
"specifico") particolarizza il concetto di
usabilità del software. Infatti chi progetta interfacce
software, siti web inclusi, deve sempre chiedersi:
-
a
chi si rivolge, a quale tipologia di utenza
-
a
cosa serve, per quali scopi è fatto
-
dove
si usa, in quali situazioni.
Questi
tre parametri possono essere in qualche modo misurati
(almeno empiricamente) e possono dar luogo ad una misura
dell'usabilità, sempre tenendo conto delle particolari
specificità dell'utente, del compito e del contesto.

La
distanza di U dalll'origine del sistema rappresenta, in
questo caso teorico, il valore dell'usabilità attribuita
all'interfaccia.
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