Circolarità
compito-artefatto
(Carroll
e Campbell, 1989)
Le
persone svolgono determinati compiti, con maggiore o
minore soddisfazione, usando determinati strumenti.
Tali
compiti sono il punto di partenza per l’invenzione di
nuovi strumenti, che si propongono di consentire alle
persone di svolgere meglio i loro compiti, nei limiti
delle capacità tecnologiche disponibili.
I nuovi
strumenti, una volta adottati, alterano i compiti per
cui vennero progettati e modificano le situazioni in cui
i compiti venivano svolti in precedenza.
In questo
modo lo strumento nuovo crea un nuovo compito e una nuova
situazione sociale in cui si svolge il compito.
Questi
ultimi generano poi a loro volta il bisogno di ulteriori
miglioramenti che sarebbero possibili grazie ad una nuova
famiglia di artefatti da inventare per svolgere meglio il
nuovo compito, così via senza sosta.
Questo
processo circolare innesca l’incessante innovazione
tecnologica caratteristica della moderna cultura
occidentale, che considera gli ambienti dell’attività
umana come ambiti di esecuzione di compiti migliorabili
all’infinito attraverso l’applicazione di sempre nuovi
strumenti.
|