Comunicazione
uomo-interfaccia
Il modello di
comunicazione uomo-interfaccia è simile al modello di comunicazione
persona-persona. L'interfaccia può essere vista come
un messaggio inviato dal progettista-sviluppatore
all'utente. Entrambi sono in possesso di un proprio
modello mentale, che é una rappresentazione selettiva
della realtà e che si evolve con l'esperienza e
l'interazione con cose e persone, ed anche posseggono un
modello concettuale su ciò che deve fare l'interfaccia.
Può essere il modo in cui l'utente concettualizza e
capisce l'interfaccia e ciò che il progettista
concettualizza e incorpora nell'interfaccia.

Dallo schema precedente
si vede che la comunicazione avviene tra utente e
interfaccia (che sono sempre presenti). Il progettista ha
previsto che certe azioni portino ad risultato definito.
Anche l'utente pensa che certe azioni portino ad un certo
risultato ma lo scambio di messaggi con l'interfaccia
produce i risultati che il progettista ha previsto e non
quelli che pensa l'utente.
Infatti, se si indica con
A il significato di azioni che il progettista ha previsto
e incorporato nell'interfaccia (secondo il proprio modello
mentale e concettuale) e con A' il significato delle
stesse azioni dell'utente sull'interfaccia (secondo il
proprio modello mentale e concettuale), allora se:
- A e A' coincidono:
l'interfaccia risponde in modo adeguato, utente e
progettista usano la stessa semantica,
- A e A' non coincidono:
le azioni dell'utente non sono quelle previste dal
progettista e l'interfaccia non risponde in modo
adeguato, utente e progettista usano semantiche
diverse.
In quest'ultimo caso è
necessario che l'utente inizi un processo di apprendimento
sulle reali funzioni e limiti dell'interfaccia.
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