Programmi aperti e programmi chiusi
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I programmi chiusi presentano all'allievo una soluzione
problematica predefinita e chiedono l'immissione della risposta;
segue quindi una valutazione e, spesso, un tentativo più o meno
riuscito di gratificazione (fornita, anche questa, attraverso il
computer). |
Nei programmi aperti vengono forniti all'allievo degli strumenti
che gli permettono di gestire, con una certa facilità, alcune
potenzialità del computer per costruire liberamente qualcosa di nuovo
servendosi del computer.
L'ambiente LOGO (quello della tartaruga) è forse il più noto tra i
programmi aperti, ma rientrano tra questo gruppo anche tutti quelli
nati per scrivere testi, per realizzare schermate grafiche, per
inventare storie, per costruire cartoni animati ecc... |
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Negli ambienti aperti, in assenza di un obiettivo
preciso da raggiungere e quindi di un sistema di verifica interno al
programma, fondamentale diviene il ruolo dell'educatore per condurre
il bambino alla scoperta, questa sì intrinsecamente gratificante, di
questi ambienti e delle loro regole. Seymour Papert, il creatore del
Logo, scrive: "Nella mia visione delle cose il bambino programma
l'elaboratore e, così facendo, acquista nello stesso tempo il senso di
padroneggiare un elemento della più moderna e potente tecnologia"
(Mindstorm). Una affermazione che, oltre che per il Logo, può valere in
certa misura per tutti i programmi aperti.