La conoscenza tacita è assimilabile a quella che quotidianamente chiamiamo "trucchi del mestiere": sappiamo, ad esempio, che un'esperto può risolvere facilmente e in breve tempo
un problema che per un novizio può sembrare un'ostacolo insuperabile. Questo
"know-how" non è costituito totalmente da abilità tecniche, ma, ad esse, si aggiungono una serie di percezioni altamente soggettive.
Il problema viene risolto rapidamente grazie ad una serie di intuizioni e sensazioni scaturite dalle esperienze precedenti.
Ogni membro darà il suo contributo raccontando
la sua storia e la rielaborazione
di ciascuna muterà il proprio quadro di riferimento.
Si crea un circolo in cui al cambiamento dei nostri apprendimenti, cambia la nostra identità,
e di conseguenza la nostra relazione con il gruppo.
Nella comunità di pratica possiamo ritrovare l'applicazione di importanti principi, mai trascurati
dalle moderne organizzazioni: