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Percorrere la Rete

La rete Internet è paragonabile ad una rete stradale: se in automobile voglio muovermi dal centro di Genova al centro di Cuneo, io percorrerò la rete locale delle strade urbane di Genova, poi mi immetterò sulla rete autostradale italiana giungendo fino ad Asti, qui percorrerò un tratto della rete stradale urbana di Asti, poi un tratto della rete delle strade statali italiane e poi ancora la rete urbana di Cuneo.

Allo stesso modo, se dal mio computer appartenente alla rete dell’Università di Bergamo (v. schema) voglio mandare dei dati su di un computer connesso alla rete YYY, i segnali partiranno dal mio computer, percorreranno una linea dedicata fino alla rete GARR, poi una backbone fino alla rete ZZZ, poi un tratto interno a questa stessa rete, poi una nuova dorsale e infine un tratto interno alla rete YYY. Ma cosa ci guadagnano i gestori della rete ZZZ da questo passaggio di segnali? Nulla, esattamente come il comune di Asti non ottiene nulla dal transito di veicoli diretti a Cuneo: i vantaggi però derivano dal principio di reciprocità, cioè dal fatto che i segnali provenienti dalla rete ZZZ potranno, ad esempio, transitare gratuitamente per la rete YYY per giungere alla rete XXX.

In virtù della sua struttura “non centrata”, la Rete consente il trasferimento di dati da un punto all’altro attraverso percorsi alternativi tra loro e questo è uno dei suoi punti di forza (v. animazione) e dei suoi aspetti strategici (v. la storia di Internet).