Filosoficamente, il simbolismo può essere definito come una reazione al pensiero positivista, ed in particolare alla convinzione che la realtà sia racchiusa esclusivamente entro i confini dell'esperienza sensibile.

Alla base della pratica artistica simbolista — perché di questa si tratta, più che di una filosofia — sta invece la convinzione che la realtà sperimentabile attraverso gli strumenti ordinari della conoscenza sia invece un velo che nasconde una dimensione più profonda, alla quale il simbolo permette di accedere.

Da qui l'affinità con il pensiero di Schopenhauer, ma soprattutto l'interesse per le tradizioni della mistica e dell'esoterismo, cristiano ed orientale, che si riflette in numerosi esempi della produzione poetica e letteraria degli esponenti del movimento.