Alcune considerazioni

 

Sul palcoscenico virtuale delle nostre lezioni abbiamo assistito da spettatori attivi al carosello dei siti musicali offerti dalla rete. Ho cercato  riassumendo le domande degli studenti, le loro curiosità e in alcuni casi le sintesi più acute, di dare una veste organica ad alcune delle riflessioni fatte.

In sintesi ecco alcuni dei quesiti emersi:

1. in che misura è possibile suonare e studiare musica in rete?

2. quali sono le nuove tipologie di ascolto?

3. qual'è la qualità della musica ascoltata?

4. in che misura il web può rappresentare o rappresentarsi come nuova musa dispensatrice di arti?

Innanzitutto va detto che  il web si presenta come un formidabile strumento al servizio della didattica e della ricerca nel campo musicale. Abbiamo visto com' è possibile studiare i rudimenti del linguaggio musicale, ma anche suonare insieme ad altri musicisti nelle sale virtuali di incisione.

Ciò che emerge non è tanto un impoverimento del rapporto esclusivo fra insegnante e allievo, piuttosto un'aumentata consapevolezza delle possibilità di esercizio e di monitoraggio costante del lavoro svolto.

Sia a livello professionale che a livello dilettantistico è possibile trovare nella rete piattaforme per la creazione di composizioni  e arrangiamenti originali. Vendere, comprare o semplicemente scaricare spartiti digitali, rendono lo studio del linguaggio sonoro e la pratica strumentale divertenti.

Eppure nonostante la musica ascoltata e agita sia in netto aumento proprio grazie alla rete, la qualità delle esecuzioni o dei filmati non è sempre all'altezza delle aspettative. Se da un lato lo sviluppo ancora acerbo degli strumenti a disposizione per la diffusione musicale penalizza qualitativamente l'ascolto, dall'altro l'ascolto non più vincolato a luoghi e ad orari particolari, rende l'approccio alla musica più semplice e spontaneo.

Il web si configura così come un formidabile crocevia di esperienze artistiche,  il luogo dove la sintesi multimediale di un'opera non ne impoverisce il contenuto poetico e dove, attraverso gli strumenti dell' interattività e della realtà virtuale, lo spettatore può vivere in modo non         convenzionale l'evento artistico.