In Democrazia e
educazione (1916),
contrariamente a quanto affermato negli scritti precedenti, si dice che il pensiero non deve essere coltivato isolatamente
perché è incompleto:
“le idee […] sono anticipazioni di qualche continuità o connessione fra
un’attività
e dei risultati che non si sono ancora manifestati. La prova della loro validità si
ha nell’agire
a norma di esse.[1]”
[1] J. Dewey, Democrazia e educazione, Firenze, La Nuova Italia, 1992, p. 211 (ed. or. Democracy and Education, 1916)