Il dono della sintesi  

Esercitazione 2

Creare livelli di sintesi e di approfondimento in un testo

 

Premessa

«Il bello di Internet è che potete essere lunghi e brevi al tempo stesso, perché con l'ipertesto i vostri testi possono allungarsi e restringersi come un elastico. Dal titolo al massimo dettaglio, scaglionando le informazioni in profondità. Cominciate col catturare il lettore con testi brevissimi: chi vuole saperne di più, clicca e sprofonda verso testi sempre più lunghi e dettagliati». L. Carrada, Scrivere per Internet, Lupetti, Milano 2000 (p. 48)

Indicazioni bibliografiche

A. Perissinotto, Il testo multimediale, Utet Libreria, Torino 2000 (par. 2.2.1 pag. 19)

L. Carrada, Scrivere per Internet, Lupetti, Milano 2000 (pp. 45-63)

 

Obiettivo

Immagina che il testo che segue costituisca il livello più approfondito di una sezione di sito Web ripartito su tre pagine con struttura a piramide  [v. approfondimento]: crea il livello di massima sintesi e quello intermedio.

 

Collocazione del testo rielaborato

Il testo così abbreviato dovrà trovare posto in un sito sulla storia del cinema che si rivolge tanto agli appassionati quanto ai semplici curiosi.

 

Procedimento

Per costruire il livello di maggior sintesi:

·         Cancella tutti i dati che non sono strettamente indispensabili

·         Utilizza elenchi e schematizzazioni

 

Per costruire il livello intermedio riduci il testo con la stessa procedura adottata per l'esercitazione 1.

 

Il testo da trasformare

 

Jules et Jim (Jules e Jim), 1961 ; regia: François Truffaut; soggetto: dal romanzo omonimo di Henri-Pierre Roche; sceneggiatura: F. Truffaut, Jean Gruault: fotografia (Franscope): Raoul Coutard; scenografia: F. Truffaut; costumi: Fred Capel; musiche: Georges Delerue (la canzone Le tourbillon di Boris Bassiak è interpretata da Jeanne Moreau); montaggio: Claudine Bouchè; interpreti: Jeanne Moreau (Catherine), Oskar Werner (Jules), Henri Serre (Jim), Marie Dubois (Therese), Vanna Urbino (Gilberte), Boris Bassiak (Albert), Sabine Haudepin (Sabine), Danielle Bassiak (compagna di Albert), Kate Noelle (Birgitta), Anny Nielsen (Lucy), Christiane Wagner (Helga); produzione: Les Films du Carrosse / SEDIF. Origine: Francia. Durata: 110'

 1912. A Parigi due giovani, il francese Jim e il tedesco Jules, diventano amici. Un giorno conoscono Catherine, che ha lo stesso sorriso della statua greca di cui una volta entrambi si erano innamorati. Jules corteggia Catherine e, durante una gita al mare alla quale partecipa anche Jim, le chiede di sposarlo. Al ritorno a Parigi, lei acconsente. La guerra divide i due amici, che rientrano in contatto epistolare solo al termine delle ostilità. Jules invita Jim in Germania, dove vive in uno chalet, assieme a Catherine e alla loro bambina, Sabine. Jim accetta e subito ritrova l'antica intesa con l'amico. Questi gli confida i timori che Catherine lo lasci per Albert,  convalescente da una ferita di guerra in un villaggio vicino. Ora è Jim a innamorarsi di Catherine che si divide tra lui e il marito, amandoli entrambi. Poi sceglie di vivere con Jim. I loro rapporti però si deteriorano, poiché lei non riesce a rimanere incinta. Decidono di separarsi per tre mesi. L'ultima notte prima del commiato Catherine realizza il suo desiderio. Per tre mesi, gioiosamente, scriverà a Jim dell'andamento della gravidanza. Poi, improvvisamente, sarà Jules a comunicargli che il bimbo è morto. Ora Catherine non vuole più saperne di lui. Passano gli anni. Un giorno, quando Jim ha ormai quasi deciso di sposare Gilberte, la sua amante, i tre si incontrano di nuovo. Jules e Catherine sono fuggiti dalla Germania alle prime avvisaglie del nazismo e ora vivono in Francia. Jim è felice dell'incontro e della scoperta di non amare più Catherine. Un giorno, Catherine e Jim fanno una gita in macchina. Alla guida, la donna si avvia verso un ponte crollato. L'auto precipita, sotto gli occhi di Jules, mentre Catherine sorride teneramente. Jules assisterà, solo, alla cremazione delle salme.

Terzo film di Truffaut, questa commedia drammatica trasporta fedelmente sullo schermo lo spirito del romanzo di Roché da cui è tratto. E anche lo spirito di un'epoca: gli anni '10 e '20, che rivivono nelle belle immagini in bianco e nero di Raoul Coutard  grazie a un uso sapiente della tecnica (mascherini, dissolvenze, ecc.) e a una ricostruzione accurata di ambienti e costumi. Storia di una coppia che tenta di reinventare il proprio rapporto trasgredendo alle regole della vita a due, il film emana un senso acuto di libertà che trova espressione anche in una m.d.p. assai mobile, pronta a cogliere gioie, tristezze e piaceri dei protagonisti di un' opera che molto deve a Renoir (uno dei modelli di Truffaut) e che a Renoir sarebbe piaciuto dirigere. Ma è anche un film sull'amicizia e sull'inutilità della guerra (si veda l'uso deformante dell'anamorfosi a rovescio nei brani di repertorio sulla grande guerra). È, infine, un film su un personaggio femminile affatto originale nel cinema di allora: affascinante, forte e volitiva Catherine è interpretata da Jeanne Moreau, qui in uno dei momenti più felici della sua carriera (di Jules e Jim era anche finanziatrice) L'attrice canta anche Le tourbillon che diverrà un best seller. La musica, che non poco contribuisce a ricreare un'atmosfera magica e al tempo stesso datata, è di Georges Delerue .

F. Di Giammatteo, Nuovo dizionario universale del cinema, Editori Riuniti, Roma1994 (pp. 725-726)