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Il centro di eccellenza per la FAR

A. Definizioni
B. Finalità
C. Obbiettivi per il primo anno
D. Infrastruttura tecnica e personale
E. Organizzazione e collocazione


Definizioni

L’espressione “Formazione Aperta in Rete” (FAR) è qui intesa ricomprendere quel vasto ambito dei processi formativi assistiti da sistemi infotelematici che viene oggi variamente designato, in diverse lingue, “teledidattica”, “teleformazione”, “educazione o apprendimento a distanza”, “istruzione assistita dal calcolatore”, “formazione assistita da Internet”, "ambienti di apprendimento", “scuola o università aperta”, "campus elettronico" e simili.

Essa accentua tuttavia l’esistenza e anzi la coesistenza, nel processo formativo, di due elementi specifici che nelle predette espressioni, molte delle quali risalgono a decenni addietro e riflettono quindi tecnologie obsolete, sono per lo più in ombra. Ci si riferisce anzitutto all’ uso intensivo e generalizzato della Rete (ovvero la rete di reti Internet insieme con i siti Web che la compongono) sia come strumento per l’erogazione a distanza di materiali didattici, sia come fonte d'una parte significativa di tali contenuti (testi, immagini, suoni, video, films, ecc.), i quali possono essere tanto erogati a distanza che richiamati dal docente in aula. Questa doppia accentuazione, da un lato della centralità della Rete come strumento e come risorsa culturale, dall’altro del suo utilizzo complementare ma diversificato sia nella formazione frontale che in quella distale, distinguono il progetto FAR dalle principali iniziative italiane nel campo della cosiddetta “formazione a distanza”.

Pertanto la FAR non significa in alcun modo "mettere in linea", in modo da renderli accessibili a distanza tramite Internet, materiali tradizionali quali le dispense o sequenze di trasparenti, né proporre agli studenti corsi più o meno rigidamente precostituiti sulla base di qualche tipo di software specializzato (il cosiddetto courseware ). Si tratta invece d'una modalità originale di insegnare e di apprendere, che presuppone uno studio e una sperimentazione approfondita di tutte le sue componenti.

Il secondo elemento è la proposta di “apertura” di tutti e tre gli angoli del processo formativo:
  1. dei docenti, che non stabiliscono a priori i contenuti e i ritmi dell'apprendimento, ma piuttosto definiscono obbiettivi didattici, propongono percorsi, forniscono stimoli, danno risposte alle richieste di consiglio degli studenti;
  2. degli studenti, che attraverso un sistema didattico in Rete o da essa assistito si costruiscono percorsi formativi relativamente autonomi; stabiliscono tra loro relazioni di cooperazione; sperimentano momenti alterni di presenza del docente con altri di distanziamento, nonché fasi sincrone (quando occorre essere connessi tramite la Rete a un'ora e per un tempo prestabiliti con il sistema al fine di vedere e/o ascoltare il docente) con altre asincrone (quando si è liberi di collegarsi ad esso in ore e per tempi a proprio gradimento, dato che le lezioni o parti di esse sono state videoregistrate). Con l’accento posto sulle attività autonome dello studente, nel quadro di definiti obbiettivi formativi, il FAR anticipa una specifica indicazione del nuovo ordinamento della didattica universitaria, il quale prescrive che fino al 50% dei crediti necessari per conseguire la laurea di primo livello (triennio) debba essere costituito da simili attività.
  3. dell'istituzione educativa, la quale (a) favorisce l'intervento nel processo formativo da essa controllato di vari agenti esterni: dai materiali reperibili nello sterminato mondo del Web, a laboratori e musei virtuali, a operatori pubblici e privati coinvolti nel sistema come esperti; inoltre (b) mette a disposizione una varietà di corsi, diversamente strutturati per difficoltà e lunghezza, a chiunque vi sia interessato: studenti universitari in corso; studenti fuori corso; diplomati o laureati che desiderano aggiornare la propria preparazione; disabili; studenti in ritardo rispetto al programma; lavoratori in cerca di formazione continua; anziani che rifiutano l'esclusione.
Per quanto riguarda l’espressione “Centro di eccellenza”, essa vuol connotare che dinanzi a una tecnologia - quella della Rete, ovvero Internet + il Web - in rapidissimo sviluppo; ad una massa in crescita esponenziale di materiali testuali, visuali e sonori utilizzabili a scopi didattici in essa presenti, ed alla moltiplicazione dei potenziali utenti, è indispensabile raccogliere e porre all’opera entro un’unica struttura, oltre a conoscenze di base d’alto livello in campo pedagogico, psico-sociologico, organizzativo, tecnologico, un vasto insieme di competenze pluridisciplinari. Soltanto esso, infatti, può oggi consentire di costruire e distribuire processi formativi realmente capaci di mettere a frutto le potenzialità della Rete al servizio di una prassi educativa innovatrice. Il Centro di Eccellenza per la FAR si propone pertanto di realizzare una elevata concentrazione di competenze di tal genere, al servizio di ogni disciplina e di tutti i livelli di istruzione.


Finalità

Tra le finalità che definiscono la missione d'un Centro di Eccellenza FAR rientrano le seguenti:
  • Contribuire a parificare le opportunità educative, studiando i mezzi più efficaci per mettere a disposizione degli studenti che per motivi di lavoro, di famiglia o di salute hanno difficoltà a seguire regolarmente i normali corsi nelle sedi universitarie (ma al caso anche delle medie superiori), dei corsi ipermediali interattivi di alta qualità che essi potranno seguire da casa tramite la Rete.
  • Ampliare l'offerta educativa delle Facoltà universitarie, sia elaborando modalità innovative di apprendimento e di insegnamento tramite il duplice uso della Rete, vuoi come strumento di comunicazione a distanza, vuoi come fonte di materiali didattici; sia affiancando ai corsi tradizionali altri tipi di corso opzionale il cui superamento può dare diritto a un numero variabile di crediti.
  • Accrescere in generale la flessibilità dei processi formativi, mediante contenuti didattici e tecnologie che consentano di alternare nel rapporto tra docente, studente e istituzione, la presenza e la distanza, la sincronia e l’asincronia, il dialogo diretto e il dialogo mediato dalla Rete.
  • Rendere l'uso della Rete un elemento normale della lezione in aula, studiando i modi didatticamente più efficaci per integrarla con la parola del docente, a partire dall’importazione immediata in aula, quando appare utile, di documenti o di ambienti elettronici residenti altrove (laboratori, musei, biblioteche, gallerie, videoteche ecc.).
  • Addestrare docenti e studenti all'uso sistematico della Rete vista come il più potente strumento di comunicazione educativa del XXI secolo.
  • Offrire a soggetti deboli (disabili, anziani…) processi formativi che essi possano adeguare liberamente ai propri bisogni, ritmi, linguaggio.
  • Estendere mediante la Rete il dialogo tra docenti e studenti; favorire lo sviluppo tra gli studenti d’una data materia, o di più materie, di gruppi di discussione, seminari a distanza, comunità virtuali.
  • Sviluppare a diversi livelli - locale, nazionale, internazionale - i rapporti tra gruppi di studenti e di docenti, appartenenti a diverse istituzioni formative e anche a diversi paesi mediante l'uso avanzato di strumenti quali la videoconferenza, i sistemi per l'apprendimento cooperativo in rete, la messaggeria elettronica istantanea, i gruppi di discussione ecc.
  • Ridurre per mezzo della FAR i costi unitari della formazione di alta qualità, ovvero elevare la qualità media della formazione erogata dalla Facoltà all'insieme dei suoi studenti.
  • Contribuire grazie alla FAR a ridurre sia il numero degli abbandoni, sia il tempo medio intercorrente tra l'iscrizione e la laurea.
  • Elaborare metodologie, progetti, corsi pilota per la formazione continua, di diverso livello, da proporre anzitutto ai laureati di varie Facoltà, ed eventualmente a scuole, pubbliche amministrazioni, imprese.
  • Diffondere nell'università e nelle scuole la cultura didattica e tecnologica della FAR, posto che attorno ad essa stanno già nascendo diverse professioni.


Linee di ricerca e progettazione

Per conseguire le suddette finalità il Centro di Eccellenza FAR deve aprire varie linee di ricerca e di progettazione. In complesso, a prescindere dalla sequenza delle fasi di attuazione che si è deciso di adottare per il primo anno di attività, si tratta di:
  1. Raccogliere, sperimentare e valutare alla luce delle predette finalità i programmi disponibili (che si sa essere al presente rarissimi) per costruire corsi FAR. Tali programmi non sono assimilabili al cosiddetto courseware oggi esistente, poiché essi pongono in primo piano – diversamente dal sw in questione – l’impiego massivo di materiali provenienti dalla Rete, erogabili contemporaneamente, ove occorra, a migliaia di studenti. Nel nostro caso si tratta per contro di “cyber-nuclei” che governano il flusso di materiali dalla Rete all’utente nel quadro di un determinato progetto didattico.
  2. Elaborare una metodologia per lo sviluppo di “cyber-nuclei” di corsi di differenti discipline assistiti dalla Rete.
  3. Elaborare sistematicamente una metodologia per la valutazione della qualità didattica, ergonomica, tecnica di corsi in linea.
  4. Progettare percorsi formativi per i docenti interessati alla FAR al fine di porli in condizione di sviluppare e utilizzare i “cyber-nuclei” più adatti per realizzare corsi FAR concernenti la loro materia, e di rendere ciascuno il più possibile autonomo in tale attività ideativa e produttiva.
  5. Raccogliere corsi di differenti settori scientifico-disciplinari che più si avvicinino alle specifiche proprie della FAR disponibili nella Rete, ovvero acquisibili da organizzazioni italiane o straniere; quindi analizzarne e valutarne l'architettura, la metodologia, i contenuti, le tecnologie HW e SW adottate, al fine di trarne insegnamenti per la costruzione di corsi originali.
  6. Effettuare con la collaborazione di gruppi di studenti rigorose prove sperimentali circa l'efficacia didattica di corsi FAR, sia ponendoli a confronto con corsi erogati con metodi tradizionali, sia comparando tra loro corsi FAR differenti per concezione, metodologia di erogazione, tecnologia.
  7. Elaborazione di una metodologia per la formazione e il monitoraggio di gruppi (o comunità) di apprendimento cooperativo via Internet.
  8. Elaborare, anche mediante strumenti di Realtà Virtuale, prototipi di "ambienti di apprendimento" - idealmente simili, per intenderci, ai simulatori di volo utilizzati per l'addestramento dei piloti - nei quali la Rete porta sullo schermo dello studente tutti gli strumenti e i contenuti che gli occorrono per il suo percorso formativo: testi, dati, laboratori, musei, gallerie d'arte, brani musicali, videoteche…
  9. Progettare programmi di formazione per esperti di FAR. Un esperto di FAR deve possedere competenze in molteplici campi: metodologie didattiche, architettura e contenuti della Rete, courseware , multimedialità, progettazione di corsi, organizzazione di gruppi di lavoro, contatti internazionali, etc. Nessuno può giungere a possedere rapidamente conoscenze specialistiche in tutti codesti campi. In ambito universitario si tratta dunque di formare, con un corso di studi triennale (che addurrà prossimamente alla laurea di primo livello) una figura professionale di base che abbia acquisito i fondamentali della maggior parte delle suddette competenze. (La formazione di referenti di progetti FAR si accinge in effetti a diventare, nell’ambito della Facoltà di Scienze della Formazione, un indirizzo specifico del CL in Scienze dell'Educazione, laurea del triennio). In seguito, nel corso di studi biennale che porterà alla laurea specialistica, occorrerà invece formare un certo numero di figure professionali differenziate, ciascuna caratterizzata da elevate competenze teoriche e pratiche in alcuni di tali campi, e da sufficienti competenze operative negli altri.
  10. La dinamica socio-didattica della video-conferenza nelle sue diverse modalità: uno-molti, molti-molti, sincrona e asincrona.
  11. Modalità d'interazione sincrona e asincrona tra docente/i e studenti in un corso in linea.
  12. Modalità di valutazione da parte degli studenti dei corsi assistiti dalla Rete loro proposti, a distanza e in aula.
  13. La partecipazione degli studenti a programmi di ricerca collegati al progetto Far.



Obbiettivi per il primo anno
(novembre 1999-novembre 2000. Sono in neretto gli obbiettivi realizzati a fine aprile 2000)

Gli obbiettivi e le attività di progettazione sopra indicate richiedono parecchie decine di anni/persona di lavoro, distribuiti su più anni. E' evidente che, tenendo conto del personale e dei fondi disponibili, all'inizio è stato bene definire una scala di priorità degli obbiettivi stessi, mirando anzitutto a quelli suscettibili di produrre risultati tangibili a breve termine. Tra questi si collocano:
  • Sviluppare un portale Internet che presenti il progetto FAR, proponga una selezione di corsi e materiali didattici in linea relativi a differenti materie, rinvii a una letteratura selezionata – sempre in linea - sull’uso della Rete nella Formazione in presenza e a distanza etc. Una prima, ampia versione di tale portale è visibile all’indirizzo www.unito.it/Dipartimenti/Scienze dell’Educazione/FAR (Che diventerà prossimamente www.far.unito.it). Alla costruzione di esso hanno dato un importante contributo docenti universitari, insegnanti delle superiori, borsisti, tirocinanti e dottorandi di varie discipline, in particolare dell’area medica.
  • Diffondere tra i docenti, mediante seminari a cadenza pluriennale, la cultura della Rete come strumento e giacimento di materiali didattici, da usare sia in presenza che a distanza. Due di tali seminari, rivolti uno al CCL di Scienze dell’Educazione, l’altro al Consiglio del Dipartimento i Scienze dell’Educazione e della Formazione, si sono svolti nei mesi di febbraio e di aprile 2000.
  • Sviluppare una banca dati, consultabile in linea, contenente ogni genere di materiale recente possa risultare specificamente attinente ai punti indicati sopra. Tale banca dati è già in sviluppo presso il Laboratorio informatico del Dipartimento di Scienze dell’Educazione e della Formazione.
  • Stabilire rapporti di consultazione e cooperazione con organizzazioni nazionali e internazionali (CNEN, ICDE e simili) che si occupano di formazione a distanza, con particolare riguardo a quelle che in tale generico ambito fanno specificamente ricorso alle potenzialità della Rete. Organizzare nel corso dell’anno due-tre videoconferenze con docenti e istituzioni straniere che hanno già avviato forme di FAR e sono disponibili a discutere in diretta le loro esperienze.
  • Compilare un manuale standard comprendente una metodologia integrata - pedagogica, socio-psicologica, estetica e tecnologica - per lo sviluppo e la valutazione di corsi FAR sotto il rispetto della efficacia didattica, del rapporto costo/prestazioni, del grado di flessibilità e apertura rispetto a varie tipologie di materia trattata e di utenti, ecc. Questa finalità viene attualmente perseguita mediante l’ elaborazione di alcune tesi.
  • Sviluppare prototipi di corsi FAR, anche brevi, o acquisirli al caso dall’ esterno, in alcune materie caratterizzanti di diversi corsi di laurea e di diverse Facoltà. Ciò sia in funzione dimostrativa nei confronti dei docenti, sia per porli entro pochi mesi a disposizione degli studenti tramite il portale di cui sopra. Alcuni corsi originalmente concepiti secondo la metodologia FAR sono sin da ora disponibili all’indirizzo “…/FAR/Corsi elaborati nell’ ambito del progetto”.
  • Organizzare seminari per gruppi di studenti in cui si illustra la metodologia e la tecnologia FAR, si effettuano dimostrazioni, si provano corsi sperimentali.
  • Elaborare un piano di borse di studio per incentivare gli studenti a scrivere tesi (di diploma, di laurea, di dottorato) sui diversi aspetti della FAR.
  • Progettare un corso breve di circa 20 ore inteso a diffondere la stessa cultura tra gli studenti. Per essere efficace, tale corso dovrebbe presumibilmente dare titolo ad un tot di crediti.



Infrastruttura tecnica e personale
(in neretto gli elementi dell’infrastruttura già acquisiti all’aprile 2000)

La realizzazione d'un Centro d'Eccellenza FAR, per quanto necessariamente graduale, deve poter contare fin dall'inizio su un’adeguata infrastruttura tecnica, sostenuta da un personale tecnico adeguato. Nel complesso essa dovrebbe arrivare a comprendere:
  • Un impianto per videoconferenza uno-molti (una persona può vedere ed esser vista da molte altre persone, siano esse riunite in un solo locale o distribuite nello spazio) da utilizzare tramite Internet, di qualità professionale. Tale impianto è stato recentemente acquisito grazie a fondi di ricerca del Dipartimento di Scienze dell’Educazione e della Formazione.
  • Un sistema ad alta definizione di proiezione dati importabili dalla Rete (acquisito grazie ai fondi di ricerca di cui sopra).
  • Alcuni pacchetti di applicativi per la ricerca e il governo di materiali didattici reperibili in rete, scelti tra quelli presentemente disponibili e tra le novità che ogni mese si annunciano.
  • Pacchetti SW per la cooperazione e il lavoro in Rete.
  • SW specializzato per la ricezione ad alta qualità dalla Rete di films, animazioni, brani musicali (acquisito grazie ai fondi già citati).
  • No. 12 PC Pentium III (almeno 128 MB Ram, 10 GB HD), in quanto configurati dal produttore per ottimizzare precisamente tutte le funzioni di connessioni alla Rete, caricamento veloce di immagini, video e suoni. Dette macchine sono da utilizzare soprattutto a fini di sperimentazione, sviluppo e dimostrazione di corsi FAR che richiedono alta velocità di trasmissione dati. (Tutto questo materiale è stato acquisito nel marzo 2000 grazie ad una convenzione con la Facoltà di Scienze della Formazione).
  • Una workstation ad alta capacità di memoria di lavoro (almeno 256 MB) e fissa (almeno 20 GB). Una simile macchina è necessaria per contenere le migliaia di immagini, clip video, brani musicali che sono gli elementi base di corsi FAR (acquisita con i medesimi fondi di cui sopra).
  • Un adeguato sistema di back-up per il suddetto.
  • Una connessione alla rete GARR2 a banda larga (100 megabit). Detta connessione è stata portata a termine nel febbraio 2000, a carico dell’ Amministrazione, per mano dell’Area Tecnica e del Centro RETE dell’ Università di Torino.
  • Un server di potenza medio-alta con adeguati sistemi di mirroring e di sicurezza HW e SW. L’acquisizione di tale server è in corso di valutazione da parte del gruppo di lavoro.


Oltre all’hardware e al software sopra elencati, è indispensabile poter contare con sicurezza – ovvero per almeno tre anni - su un adeguato apporto di personale e di servizi tecnici. Tale apporto è quantificabile in due tecnici a tempo pieno: 1 esperto di reti a banda larga atte a trasmettere testi, immagini e video in tempo reale, e 1 esperto di programmazione per applicativi multimediali (linguaggi java, jini, C+ ecc).. Saranno altresì necessari i servizi di un tecnico specializzato nello sviluppo e gestione di portali, e di un grafico per la realizzazione di interfacce e pagine Web. Una parte di tali servizi potrebbero venire acquisiti, secondo le esigenze, in outsourcing.
I due tecnici indicati sopra dovrebbero venire assunti dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione e della Formazione secondo la vigente normativa universitaria, la quale prevede unicamente l’assunzione di laureati, da inserire al VII livello, con contratto a tempo pieno di durata determinata (tre anni estendibili a cinque). Una struttura che intenda procedere all’ assunzione di tecnici deve dimostrare di possedere fondi propri sufficienti per coprire il costo dei contratti per almeno un triennio.

Nello sviluppo e nella gestione di corsi tipo FAR, e del relativo portale, fondamentale è l’apporto di laureandi e neolaureati. A tal fine occorre prevedere l’istituzione di almeno 10 borse per i primi e di 10 per i secondi, da reiterare – mutando i percipienti – per almeno tre anni.

Dal reperimento di ulteriori risorse umane e finanziarie dipenderà il tasso di sviluppo e la qualità del progetto FAR. E’ lecito peraltro affermare, a chi osservi l’architettura del portale e la massa di materiali che esso organizza, compresi diversi corsi ipermediali originali, che le risorse di cui si è potuto disporre fino ad ora sono state impiegate dal Dipartimento di SEF con un ottimo rapporto costi\benefici.


Organizzazione e collocazione

Dato che il progetto è nato esclusivamente entro di esso, con l’ approvazione unanime del rispettivo Consiglio, il Centro di Eccellenza FAR trova al momento la sua naturale collocazione nel Dipartimento di Scienze dell'Educazione e della Formazione. Infatti sono ivi presenti in quantità ; sufficiente per far massa critica sia le competenze d'ordine pedagogico, socio-psicologico e metodologico necessarie per dare al Centro le appropriate basi teoriche nel campo della formazione, sia le competenze d'ordine tecnologico (nel campo della navigazione in rete, delle banche dati, della multi- e ipermedialità) indispensabili per avviare la realizzazione del progetto – a condizione di venire quanto prima integrate dall’ infrastruttura, dal personale tecnico e dai laureandi/neolaureati di cui sopra.
Posto che il progetto è stato inizialmente proposto alla Facoltà Scienze della Formazione, e da essa accolto e finanziariamente sostenuto, le attività del Centro sono per ora monitorate da un Consiglio di cui fanno parte, insieme con il Direttore del Dipartimento di Scienze dell'Educazione, i Presidenti dei corsi di laurea della Facoltà. Qualora al progetto scegliessero di partecipare con risorse proprie altri Dipartimenti e Facoltà, il Consiglio dovrebbe venire integrato da loro rappresentanti.
Per quanto riguarda la componente più propriamente tecnologica, il progetto del Centro FAR prevede per ora che il portale e i materiali ad esso soggiacenti siano ospitati dai server del Centro di Servizi Informatici e Telematici delle Facoltà Umanistiche dell’Università di Torino (CISI). In prospettiva, quando il portale in sviluppo e i materiali soggiacenti abbiano raggiunto dimensioni critiche, a cominciare dai corsi online appositamente prodotti nel quadro del progetto FAR, è ipotizzabile che al Dipartimento di Scienze dell'Educazione e della Formazione convenga dotarsi di un proprio server, pur non dovendosi sottovalutare nè i costi di gestione che ciò comporta, nè le complesse misure di sicurezza che un server in rete richiede.
(a cura di Luciano Gallino - Dipartimento di Scienze dell'Educazione e della Formazione – 3a versione aprile 2000)

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